martedì, novembre 20, 2007

L'allegro assenteista

L'allegro assenteista arriva presto al lavoro, smarca diligentemente il suo cartellino e poi esce a fare colazione. Torna in ufficio circa dopo una mezzoretta, legge il giornale e chiacchera con i colleghi, tra una pratica e l'altra. Ma soprattutto telefona, smanettando al computer.
Solitamente la sua postazione non è visibile dalla porta dell'ufficio, per cui è quasi certo che o naviga su internet o fa il solitario o chatta.
Verso le undici, undici e trenta esce in missione. Obiettivo il supermercato a fare la spesa, se donna, il bar o altri cazzi suoi, se uomo.
Ma c'è anche l'organizzato, che non viene proprio e si fa smarcare il cartellino dal collega compiacente, tanto oggi a me domani a te.Per non parlare degli straordinari.
Queste non sono leggende del sud succede anche nella nostra Regione e nei nostri Comuni.

Diciamolo!

martedì, ottobre 23, 2007

Attacco al libero pensiero.

Voglio, devo segnalare a tutti quelli che passano o passeranno sul blog lo schifo di proposta di legge, chiamata Levi-Prodi, che è stata scritta da appartenenti al governo in carica.
Il disegno di legge è un tentativo evidente e vergognoso di imbavagliare la bocca di tutti noi, colpendo duramente quanto garantito dalla Costituzione, cioè la LIBERTA' DI PAROLA E DI PENSIERO.
Invito tutti a leggere la proposta direttamente o sul blog di Beppe Grillo, e soprattutto le critiche, già espresse, da alcuni ministri dello stesso Governo.

La rete è libera.

giovedì, ottobre 18, 2007

Il benessere organizzativo

E' banale osservare che il benessere sul luogo di lavoro è utile sia alla produttività sia allo stato psico-fisico del singolo dipendente. Eppure in quanti enti pubblici ciò è perseguito con consapevolezza, ovvero solo perseguito?
Invito tutti a leggere alcuni documenti prodotti dal centro studi Formez facente capo al dipartimento della funzione pubblica.
In particolare segnalo questo documento che tratta l'oggetto di questo post, documento che dovrebbe essere conosciuto a menadito dai dirigenti della pubblica amministrazione, ma, soprattutto, applicato.
Ritengo che faccia comunque bene a tutti conoscerne i contenuti per cercare di darne applicazione, per quanto dipendente dalle proprie possibilità.

lunedì, ottobre 08, 2007

Elezioni del partito democratico

Eccole, le primarie. Finalmente!
Il partito aperto a tutti, facce nuove...
Ma leggendo quà e là (vedi ad esempio MicroMega, 4/2007 e 5/2007) oppure rubando confessioni da chi ci lavora in mezzo, i fatti non sembrano seguire le parole.
Vi invito tutti a contro informarvi...e ad andare a votare, comunque.
Il voto è soprattutto un diritto, non vi rinunciate mai.
Piuttosto annullate la scheda, magari con un "Vaffanculo", però andate a votare.
E' importante esprimere il proprio pensiero, qualunque esso sia.
Ci sono posti nel mondo in cui ciò non è possibile, e c'è chi ha dato la vita per questo diritto.

martedì, ottobre 02, 2007

Elezioni amministrative: previsioni meteo.

Nel corso del 2009 ci saranno le elezioni amministrative che riguarderanno la maggior parte delle amministrazioni comunali e provinciali italiane.
Stiamo pronti!
Già dal 1 gennaio 2008, ma soprattutto dal seconda metà di quell'anno in poi, tutto ciò che i politici locali faranno sarà finalizzato a quelle elezioni.
Molte scelte o azioni che possono già essere realizzate oggi saranno ritardate per essere più incisive durante la campagna pre-elettorale.
Tra poco tutti gli uffici amministrativi pubblici lavoreranno solo per la loro rielezione e, più in generale, per favorire questa o quella forza politica.
Sarà un fiorire di work-shop, convegni ed iniziative pubblicitarie, attacchi politici , interpellanze a vario livello, articoli sui giornali e polemiche gratuite, in poche parole la paralisi della macchina amministrativa pubblica a servizio dei cittadini, allora al loro servizio.
Sempre alla faccia e con il portafoglio del bene comune.

lunedì, ottobre 01, 2007

Stabilizzazioni...forse.

Non sento più parlare molto di stabilizzazioni nel mio ente, anzi.
Quelle che sembravano stabilizzazioni certe, si stanno perdendo nel mare della scarsa volontà e dell'oblio.
Mi pare che, più che altro, si stiano allungando i tempi (certi?) per attendere (forse?) stituazioni più definite e meno rischiose per chi dovrebbe stabilizzare: il nostro caro (papà?), solito dirigente.
Certamente la bozza della nuova finanziaria 2008 non aiuta il dirigente cuor di leone, con i molti mila euro di stipendio al mese...
Io penso però che chi ha sempre lavorato e cercato di costruire il servizio pubblico con la sola propria forza, malgrado la dirigenza, meriti un qualche riconoscimento, al di là del grazie che è dovuto.
Scusatemi il continuo uso del termine "dirigente", ma ne ho conosciuti tanti: tutti più o meno uguali.
Potrei parlare dei politici, veri artefici delle decisioni, ma loro già li conosciamo bene...
Grazie, Beppe.

lunedì, settembre 03, 2007

Sulla programmazione

Cos'è la programmazione? E' la modalità operativa con cui raggiugnere un obiettivo pianificato.
Dato un obiettivo, la pianificazione definisce la strategia per raggiungerlo (un percorso piuttosto che un altro), mentre la programmazione, data una strategia, indica i passaggi operativi per raggiungere l'obiettivo.
E' banale.
Caso reale. Il politico ha un'idea (credo che dopo i 5 anni, ma non sono un esperto, tutti gli esseri umani abbiano delle idee).
Passato il primo momento di terrore, si rende necessario realizzarla. Le strade sono due: partire a testa bassa per farlo il prima possibile (il politico vive in uno spazio temporale tutto suo della durata di circa 5 anni, eventualmente 10) oppure studiare il modo per farlo bene (efficace), con il minor costo (economico) e possibilmente con tempi ragionevoli ma che possono andare al di là della durata del mandato politico (efficiente, in realtà l'efficienza è il rapporto tra raggiungimento dell'obbiettivo ed il suo costo, ma può essere anche il tempo).
Come abbiamo visto il tempo è una variabile critica per il politico che, come sappiamo dalla bio-politica, vive mediamente 5 anni.
Le strategie devono, pertanto, svilupparsi in periodi così brevi da poterne raccogliere i frutti prima del termine del ciclo biologico dei politici che le hanno prodotte, pena l'impossibilità a riprodursi.
E' quì che si inserisce il dirigente efficiente. Colui che coglie la necessità di sopravvivenza del politico e, con il proprio tornaconto personale, sviluppa la mega strategia del c**** per sistemare tutto.
E' molto bello vedere come le cose siano tutte chiarissime all'inizio per poi cambiare strada facendo, man mano che si incontrano gli ostacoli e le difficoltà conseguenti ad una cattiva(?)...pessima programmazione.
E allora vedi che si fa tutto ed il giorno dopo il contrario di tutto; oggi una soluzione va bene e domani è assolutamente sbagliata ed il lavoro da rifare.

Essi parlano, riempendosi la bocca, dei costi della politica...ma, come al solito, parlano e lavorano per sè.

giovedì, agosto 30, 2007

La valutazione dei dirigenti


E' già da alcuni anni che si parla di rivedere il sistema di valutazione della dirigenza della pubblica amministrazione e conseguentemente l'assegnazione dei premi di produttività annui.
Segnalo, a chi non lo sa, che tali premi si aggirano solitamente intorno al 15% dello stipendio lordo annuo.
Attualmente il sistema di valutazione che ho potuto vedere si basa su una serie di punteggi che vengono attribuiti dal valutatore al valutato e che sono legati al raggiungimento dei principali obbiettivi dell'unità operativa che il dirigente gestisce.
E' buffo...in Italia praticamente il 100% dei dirigenti raggiunge gli obiettivi di produttività dell'ente, ciò significa che nella pubblica amministrazione va tutto bene. Pensate davvero che sia così?
Per quello che vedo nel mio ente, purtroppo (ma visto l'andazzo generale non mi aspettavo certo cose diverse), tali valutazioni sono sempre pari al 100%. Va da sè che i premi sono elargiti al 100%.
Tutto bene se le valutazioni fossero fatte con piena onestà.
In realtà chi valuta fa parte dello stesso gruppetto di furbetti della pubblica amministrazione di chi è valutato, per cui il risultato è scontato. Il gioco è semplice, basta inventarsi dei punteggi su degli obiettivi definiti li per lì; è chiaro che gli obbietivi sono reali, non lo è il loro raggiungimento.
Spesso, infatti, tali dirigenti quelle attività le conoscono appena; gli schiavi si occupano di tutto e loro incassano. La cosa più vergognosa è vedere valutazioni positive eccezionali per le capacità organizzative delle attività del personale sottoposto: il più delle volte i sottoposti si organizzano da soli.
Il sottosegretario che si sta occupando della riforma della valutazione dei dirigenti farebbe bene a porsi anche il problema di come garantire una valutazione imparziale ed asettica, altrimenti qualunque riforma non cambierà lo stato delle cose.
Un'altra cosa...quando un dirigente fallisce gli obiettivi va cambiato e va mandato a fare qualcos'altro, non promosso. Mi sembra una regola semplice...

mercoledì, luglio 25, 2007

Un mercoledì da leoni

Assisto continuamente a interpellanze di politici in vari organi istituzionali. Quando accade, passo le mie giornate a prepare le risposte.
Spesso le interpellanze si ripetono più o meno identiche anno dopo anno, mese dopo mese, basta un articolo sul giornale per scatenarle. Il politico cerca la notizia del momento e come un surfista la cavalca fino in fondo. Molto spesso sono richieste inutili, di cui anche un bambino conosce le risposte.
L'importante è rompere le scatole alla controparte. Loro sostengono di fare, così, bene il loro lavoro.
Ci sono siti di forze politiche in cui il numero delle interpellanze è indicato nella scheda dei vari rappresentanti.
Una classifica.
E a fine mandato un bel premio, chissà...un seggiolino in parlamento.
Su questo avrò altro da raccontarvi...

lunedì, giugno 25, 2007

La politica degli stipendi



Uno strumento importante per garantire l'efficienza del dipendente pubblico è lo stipendio, oltre, naturalmente, alle verifiche di produttività sull'operato. Le due cose sono in realtà collegate. Almeno dovrebbero. Spesso, però, questo non accade e troppo spesso sono proprio i dirigenti a non meritare gli enormi stipendi di cui godono.
Un buon dirigente prende decisioni, organizza il personale, favorisce l'amalgama del gruppo sviluppando le qualità di ognuno, adotta lui stesso una corretta politica degli stipendi verso i propri subordinati (brutta parola ma si dice così).
Invece, troppo spesso dicevo, il dirigente non fa tutte queste cose: c'è troppo da sbattersi, troppo da discutere, troppe responsabilità.
E allora ognuno fa da se: i più coscienziosi lavorano anche per gli altri che magari sono anche raccomandati e, in virtù di questo, prendono anche stipendi più elevati. Questi ultimi, infatti, si recano dal dirigente e contrattano sull'assegno ad personam, sul loro orario, sulle loro mansioni...Capita allora di vedere contratti part-time per fare non si sa bene cosa a 20-30-50 mila euro l'anno o anche più.
Qualche volta prendi il coraggio a due mani e decidi di chiedere anche tu, che ti fai il c*** tutto il giorno anche per quello che non fanno gli altri, un piccolo aumento, un riconoscimento. A questo punto, il 99% delle volte, ti senti dire che il budget è risicato e non lo permette.
Ma c****! E chi è che permette premi di produzione annui dai 30 agli 80-100 mila euro. Di produzione! Ma quale strac**** di produzione?

Spero che se li mangino tutti in medicine, diceva mia nonna.

venerdì, giugno 08, 2007

Imparare dai migliori.

In un mondo dove pochi svolgono il loro lavoro in modo corretto c'è bisogno di sapere chi sono questi pochi ed imparare l'onestà intellettuale. Per questo vi segnalo http://www.giannimina-latinoamerica.it/

mercoledì, giugno 06, 2007

E facciamoli lavorare!

Questa è bella.
Oggi ricevo la telefonata di un consulente, attualmente sotto lauto contratto, che mi dice:
"Io sarei scarico...se c'è qualcosa che posso fare ditemi pure."
Traduzione:
"Mi sto girando le dita (che fra l'altro mi si sono infiammate a forza di contare i soldi che mi date)...non c'è per caso qualcosa da farmi fare, che so, una relazione, un parere... mi sento un po' in colpa..."
Effettivamente non so che fargli fare...bah!..qualcosa troverò.
Se però ci avesse pensato il dirigente prima di proporgli il contratto...
Cavolo! Il cerchio si chiude sempre!

sabato, giugno 02, 2007

Guerrieri.

Sono rimasto molto colpito da questa vicenda che la dice lunga sul distorto potere della politica e della burocrazia che prevale nel nostro paese. Per questo vi segnalo il seguente link http://www.capitanoultimo.it/

venerdì, maggio 04, 2007

Non ne posso più

Sono proprio stanco di lavorare in questo modo.
Le cose importanti non si fanno o vanno avanti a rilento, mentre si perde tempo ad apparire più che ad essere.
I miei dirigenti badano solo alla loro carriera o al massimo al loro stipendio, più spesso ad entrambe le cose, a compiacere al politico di riferimento, all'assessore, al sindaco, a chiunque gli permetta di mantenere o migliorare la posizione.
E allora tocca noi correre ed impazzire per giustificare tecnicamente l'ingiustificabile...
In più c’è poco rispetto per il lavoro e la fatica che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare.
Non possono esserci solo rimproveri per le cose non fatte come per gli scolaretti dell'asilo, dimenticando i carichi di lavoro, le ferie non godute, gli straordinari non pagati.
Ci vogliono anche le gratificazioni, anche se queste sono date mostrando solo un po’ più di rispetto per chi manda avanti la baracca malgrado tutto.

Ma il rispetto e la lealtà sono concetti astratti…

Scusate...sono tornato.

Sono stato via un po' e mi scuso con tutti voi se non ho potuto seguire il blog da vicino, soprattutto per evitare post non attinenti, diciamo pure spam.
Sto cercando di capire se c'è un modo per eliminarli quasi automaticamente.
Anche perchè non posso essere sempre a controllare. Dall'ufficio vorrei evitare...
Chiederò a qualche collega di aiutarmi.
Grazie comunque per l'attenzione.